La filosofia “Semaforo” di Guy Rosen e l’approccio al problem-solving
Se pensiamo a come nascono le grandi idee, spesso immaginiamo momenti epifanici di chiarezza e innovazione. Tuttavia, nella realtà, l'innovazione è spesso il risultato di un metodo, una struttura e, perché no, di un buon sistema per fare decisioni. Proprio di questo parla Guy Rosen, Chief Information Security Officer di Meta, nel suo recente articolo, introdotto da Naomi Gleit, storica Head of Product di Meta, che porta alla luce un metodo semplice ma estremamente efficace: il modello del “semaforo” applicato al problem-solving.
L’idea è tanto immediata quanto potente. Come suggerisce il nome, questo approccio utilizza i tre colori del semaforo (rosso, giallo e verde) per valutare e classificare le decisioni su una matrice visiva. Immaginate una lista di decisioni o opzioni da prendere, ciascuna rappresentata da un colore che ne esprime il grado di fattibilità, rischio o convenienza. A colpo d'occhio, l'intero spettro delle opzioni diventa immediatamente visibile e comprensibile.
Come funziona il metodo del “Semaforo”?
Guy Rosen descrive il metodo come una sequenza di tre passaggi chiave:
1. Identificare i criteri rilevanti
La prima tappa è stabilire i criteri di valutazione. Non basta dire “mi piace” o “non mi piace”; bisogna definire elementi tangibili come impatto sui costi, beneficio per l'utente, allineamento con la strategia aziendale, ecc. Come suggerisce Guy, porre i criteri sotto forma di domande è una tecnica che aiuta a comprendere meglio i valori impliciti e gli obiettivi di ogni decisione.
Ecco un esempio di criteri numerati:
Numero | Criterio |
---|---|
1 | Impatto sui costi |
2 | Beneficio per l'utente |
3 | Allineamento con la strategia aziendale |
2. Stabilire le opzioni in base ai criteri
Una volta chiariti i criteri, si procede ad elencare le opzioni possibili. Anche qui, l’idea non è avere un elenco infinito di possibilità, ma selezionare le opzioni migliori, mantenendo il tutto ben strutturato (Guy consiglia non più di 3-4 opzioni per volta).
Ecco un esempio di opzioni per un'idea di prodotto:
Opzione | Descrizione |
---|---|
A | Implementare una nuova funzionalità |
B | Aggiornare quella esistente |
C | Abbandonare il progetto |
3. Costruire la matrice e colorarla
Il terzo step è quello “grafico” – costruire la matrice visiva e assegnare i colori. Rosso significa negativo o rischioso, Giallo rappresenta un'opzione neutra o con compromessi, mentre Verde indica un risultato positivo.
Ecco un esempio di matrice di valutazione:
Opzione | Criterio 1 (Costi) | Criterio 2 (Beneficio) | Criterio 3 (Allineamento) | Risultato Finale |
---|---|---|---|---|
A | 🟥 | 🟩 | 🟨 | 🟥 |
B | 🟨 | 🟩 | 🟩 | 🟩 |
C | 🟩 | 🟨 | 🟥 | 🟨 |
Il valore della matrice visiva
Quello che rende il metodo del “Semaforo” efficace è la sua capacità di creare un linguaggio comune e un quadro di riferimento condiviso. Per i team di product management, spesso schiacciati tra scadenze serrate e decisioni complesse, questa chiarezza visiva rappresenta una risorsa incredibile.
Esempio pratico di utilizzo del metodo
Immaginiamo un team di sviluppo prodotto che deve decidere se implementare una nuova funzionalità per un'app. Dopo aver identificato i criteri e le opzioni, il team crea una matrice visiva e ottiene i seguenti risultati:
- Opzione A: Sviluppo di una nuova interfaccia utente
- Opzione B: Aggiunta di nuove funzionalità di sicurezza
- Opzione C: Ottimizzazione delle prestazioni
Matrice Visiva Esemplificativa:
Opzione | Costi | Beneficio | Fattibilità |
---|---|---|---|
A | 🟨 | 🟩 | 🟥 |
B | 🟩 | 🟩 | 🟨 |
C | 🟩 | 🟨 | 🟩 |
Verso una cultura di decisioni informate
Un punto fondamentale sottolineato da Guy è che questo sistema non solo offre un quadro decisionale, ma promuove una vera e propria cultura di decisioni informate. All’interno di Meta, questo metodo aiuta i team a scegliere il percorso migliore ma, cosa più importante, rende ogni decisione una scelta collaborativa.
Consigli pratici di Guy Rosen per applicare il metodo
Guy Rosen propone anche dei suggerimenti pratici per ottimizzare il metodo:
- Numerare i criteri: Una piccola accortezza per evitare confusioni.
- Etichettare le opzioni: A, B, C, e così via.
- Esplicitare cosa significa “migliore”: Specificare i criteri in base agli obiettivi.
- Essere inclusivi: Considerare ogni idea e criterio.
- Testare i criteri: Se un'opzione che soddisfa i criteri non convince, continuare a discutere.
Il “Semaforo” come visione olistica del prodotto
È chiaro che il modello non si limita a una valutazione tecnica, ma abbraccia anche l’aspetto umano e organizzativo delle decisioni. Con il metodo di Guy Rosen, viene definito un perimetro chiaro in cui il team può muoversi, dialogare, scegliere e infine agire in maniera allineata e strategica.
Conclusioni
Il metodo “Semaforo” è molto più di una tecnica: è una mentalità. Permette a chi guida un team di sentirsi più sicuro nelle proprie decisioni, e rende possibile la costruzione di prodotti con un criterio solido e condiviso. Grazie a questo approccio, Meta ha trovato un modo per affrontare l’ambiguità e trasformarla in azione chiara e concreta, un esempio di come una buona struttura decisionale possa fare la differenza.